8 Novembre 2023

Alberi e ricerca scientifica: è nato il “Parco della Conoscenza”

È nato il “Parco della conoscenza”, una nuova area verde dove abbiamo messo a dimora 842 piante tra specie arboree e arbustive, su un terreno di circa due ettari a Monteroni di Lecce. Un intervento che ha l’obiettivo non solo di incrementare il patrimonio arboreo del territorio salentino, ma che vuole far avanzare le conoscenze sulle produzioni agricole e sensibilizzare i giovani sui temi dell’agroecologia e della sostenibilità.

Il progetto è stato realizzato con il CREA, il Consiglio per la ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia agraria, e l’Università del Salento.

Ora il Parco è pronto a diventare un laboratorio a cielo aperto, dove i ricercatori del CREA e dell’Università del Salento potranno studiare il comportamento di colture (ortive, cereali minori, perfino cotone) in agroforestry, laddove la forestazione è rappresentata proprio dagli alberi appena piantati, e valutare la capacità di assorbimento della CO” da parte di queste specie autoctone.

 

La nuova area verde, situata all’interno dell’azienda agricola Sant’Anna di proprietà del CREA,  è stata dedicata alla comunità degli Alumni (i laureati e le laureate) dell’Università del Salento. Alle aree di piantumazione delle diverse specie arboree sono state abbinate le “aree della conoscenza” dei vari corsi di laurea dell’Ateneo: l’area della Sughera ai corsi dell’area tecnico-scientifica; quella del Leccio a quelli dell’area giuridico-economica; quella della Quercia Vallonea ai quelli dell’area umanistica; quella della Quercia Spinosa ai corsi dell’area sociale.

«Siamo molto felici di aver contribuito alla realizzazione del Parco della Conoscenza forestando questo terreno», dice il Presidente della Fondazione Sylva Luigi de Vecchi, «I benefici portati dagli alberi sono essenziali per la nostra sopravvivenza, ma piantare alberi vuol dire anche costruire qualcosa che ci sopravviva. Grazie all’innovazione e alla ricerca su queste piante, potremo capire quali sono le specie più adatte alle future condizioni climatiche delle aree salentine. Acquisire conoscenze scientifiche è il primo passo nella lotta alla crisi climatica e verso un futuro migliore. L’altro è quello di affidarsi alle nuove generazioni, e non è un caso che il Parco sia dedicato ai nuovi laureati: sono loro che compiranno il miracolo di un’evoluzione verso il bene, il bello e il sostenibile».

«L’agroforestry o agroforestazione, che studieremo presso la nostra azienda di Sant’Anna, è un sistema agricolo che prevede la coltivazione di specie erbacee negli interfilari di piante arboree o arbustive, non necessariamente forestali», afferma Giuseppe Corti, Direttore CREA Agricoltura e Ambiente, «Applicando questo metodo viene ridotta l’evapotraspirazione, in tal modo si può risparmiare acqua irrigua e coltivare determinate colture anche laddove non sarebbe possibile. Inoltre, si aumenta così la biodiversità in ambito agricolo e si introduce più sostanza organica nel suolo. E questo è ancora più vero per le regioni del Sud».

«Nel nostro Paese la normativa impone di porre a dimora un albero per ogni bambino/a che nasca o vengaadottato/a», sottolinea il Rettore UniSalento Fabio Pollice, «Questo progetto allarga la prospettiva alla comunità accademica come universitas, tessuto sapienziale di relazioni intertemporali tra generazioni passate, presenti e future. I bambini divenuti adulti completano il percorso di studi e divengono, così, protagonisti del progresso materiale e spirituale della società. Il patto tra cultura e natura, allora, si rigenera: l’avvio di una nuova fase di vita deineolaureati si collega simbolicamente alla nascita di un nuovo albero, vita per il nostro pianeta».

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