COSA FACCIAMO
"C’è qualcuno seduto all’ombra oggi perché qualcun altro ha piantato un albero molto tempo fa".
(Warren Buffett)
Rigeneriamo terreni abbandonati dove mettiamo a dimora varietà di piante autoctone affinché diventino boschi.
Individuiamo colture marginali o colpiti da fitopatie, studiamo le loro caratteristiche e sviluppiamo progetti forestali. Conseguentemente pianifichiamo anche il piano di manutenzione.
Ripristiniamo la biodiversità
Piantiamo alberi e arbusti, prevedendo un’ampia selezione di specie autoctone, per tutelare la biodiversità, ossia la straordinaria varietà di specie animali e vegetali del nostro pianeta. In questo modo, contribuiamo a proteggere la natura dal rischio epidemie e a garantire il buon funzionamento degli ecosistemi.
SPECIE SELEZIONATE
PER IL SALENTO
(80% alberi e 20% arbusti)
Bagolaro
Il bagolaro (nome scientifico: Celtis australis L.), noto anche come spaccasassi, è un albero deciduo appartenente alla famiglia delle Cannabaceae, diffuso in Europa meridionale e nelle regioni temperate dell'Asia. Esso può raggiungere un’altezza di 20-25 metri e ha una chioma ampia e arrotondata, con foglie ovali e dentate di colore verde spento, che in autunno, prima della caduta, assumono tonalità gialle. La corteccia del bagolaro è liscia e grigiastra e il suo legno è robusto e flessibile. È noto per la sua resistenza e adattabilità anche a terreni sassosi, motivo per cui è spesso usato per il consolidamento dei terreni e per abbellire parchi e viali. I suoi frutti neri, piccoli e rotondi, detti bagole, sono commestibili e molto apprezzati dagli uccelli.
Biancospino
Il biancospino (nome scientifico: Crataegus monogyna L.) è un arbusto o piccolo albero della famiglia delle Rosacee, diffuso in Europa, Asia occidentale e Nord Africa. Nei nostri ambienti raramente raggiunge i 3-4 metri di altezza, con una chioma densa e rami spinosi. Le foglie, di forma romboidale con apice dentellato, sono verdi in estate e giallo-arancio in autunno. I fiori, bianchi, sbocciano in primavera in corimbi. I frutti rossi, con un unico nocciolo, sono commestibili ma aspri. Conosciuto per le sue proprietà medicinali, è usato per trattare disturbi cardiaci e ansia, oltre ad essere impiegato in siepi e per il consolidamento del terreno.
Carrubo
Il carrubo (nome scientifico: Ceratonia siliqua L.) è un albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Fabacee, originario delle regioni calde del Mediterraneo. Può raggiungere i 6-7 metri di altezza e presenta una chioma ampia e densa. Le foglie, composte, sono lucide e di colore verde scuro, mentre i fiori, piccoli e di colore rosso-porpora, sbocciano in estate. I frutti, le carrube, sono legumi apprezzati per il loro sapore dolce e per le loro proprietà nutritive. Il legno del carrubo è duro e resistente, mentre la pianta è molto resistente alla siccità e adatta a terreni poveri. È utilizzato come pianta ornamentale e in agricoltura, per la produzione di farine.
Cipresso
Il cipresso (nome scientifico: Cupressus sempervirens L.) è un albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Cupressacee, tipico delle regioni mediterranee. Può raggiungere i 20 metri di altezza, con una chioma conica e slanciata, spesso colonnare. Le foglie, piccole e squamose, sono di colore verde intenso. I fiori, poco appariscenti, compaiono in primavera e danno origine a coni legnosi. Il cipresso è resistente a climi secchi e terreni poveri, ed è apprezzato tanto per la sua bellezza che per il suo legno, che è resistente e aromatico. Viene utilizzato in giardini, parchi e per la protezione del suolo.
Cisto
Il cisto (nome scientifico: Cistus creticus L.) è un arbusto sempreverde della famiglia delle Cistaceae, tipico delle regioni mediterranee. Raggiunge i 1-1,5 metri di altezza e presenta una crescita compatta. Le foglie sono lanceolate, di colore grigio-verde e ricoperte da una leggera peluria. I fiori, grandi e vistosi, sbocciano in primavera e estate, con petali rosa magenta, e una caratteristica consistenza cartacea. Il cisto è noto per la sua resistenza alla siccità e per la capacità di adattarsi a terreni poveri e rocciosi. Viene spesso utilizzato come pianta ornamentale e per la protezione del suolo, grazie alla sua rapida crescita e tolleranza al clima caldo. Vi sono anche altre due specie di cisto: Cistus salviifolius L. (o cisto femmina) con foglie piccole e grinzose e fiore bianco, e Cistus monspeliensis L., con foglie allungate e leggermente appiccicose, anch’esso a fiore bianco.
Corbezzolo
Il corbezzolo (nome scientifico: Arbutus unedo L.) è un arbusto o piccolo albero sempreverde della famiglia delle Ericacee, originario delle regioni mediterranee. Raggiunge i 5-8 metri di altezza e ha una chioma densa, con foglie ovali e lucide, di colore verde scuro. I piccoli fiori a campanula, bianchi o rosati, sbocciano in autunno, formando grappoli penduli, seguiti dai frutti, chiamati corbezzoli, che maturano in inverno e sono rossi, carnosi e dal sapore dolce. Il corbezzolo è resistente alla siccità e si adatta bene a terreni poveri e rocciosi. È apprezzato sia per il suo aspetto ornamentale che per la produzione di miele e liquori, oltre ad essere utilizzato per il consolidamento del suolo.
Elicriso
L’elicriso (nome scientifico: Helichrysum italicum (Roth) G.Don) è un arbusto sempreverde della famiglia delle Asteraceae, tipico delle regioni mediterranee. Raggiunge i 30-60 cm di altezza e ha una forma compatta e ramificata. Le foglie sono strette, lanceolate e di colore grigio, ricoperte da una leggera peluria. I fiori, giallo dorato, sbocciano in estate e sono raggruppati in piccoli capolini, caratterizzati da un aspetto secco e resistente. L’elicriso è noto per le sue proprietà aromatiche e medicinali ed èutilizzato in erboristeria per le sue qualità antinfiammatorie e cicatrizzanti. Resistente alla siccità e ai terreni poveri, è impiegato come pianta ornamentale e per la protezione del suolo.
Gelso bianco
Il gelso bianco (nome scientifico: Morus alba L.) è un albero deciduo appartenente alla famiglia delle Moraceae, originario della Cina. Può raggiungere i 10-15 metri di altezza e presenta una chioma ampia e globosa. Le foglie sono larghe, cuoriformi, di colore verde brillante, mentre i frutti, che maturano in estate, sono piccoli, bianchi e dolci, simili a more. Il gelso bianco è noto per essere la principale fonte di nutrimento per i bachi da seta ed è coltivato per la produzione di seta e per il suo legno. È resistente a climi temperati e si adatta a vari tipi di terreno. Viene anche utilizzato in giardini e parchi come pianta ornamentale.
Ilatro comune (Fillirea)
La fillirea (nome scientifico: Phillyrea latifolia L.) è un arbusto o piccolo albero sempreverde della famiglia delle Oleacee, tipico delle regioni mediterranee. Raggiunge i 3-5 metri di altezza e presenta una chioma densa e compatta. Le foglie sono lanceolate, di colore verde scuro e lucido, con una leggera sfumatura grigio-argento nella parte inferiore. I fiori, piccoli e bianchi, sbocciano in primavera, seguiti da drupe nere o bluastre. La fillirea è resistente alla siccità e si adatta bene a terreni poveri e rocciosi. Viene utilizzata sia come pianta ornamentale in giardini e siepi, che per il consolidamento del suolo grazie alla sua robustezza e adattabili.
Leccio
Il leccio (nome scientifico: Quercus ilex L.) è un albero sempreverde della famiglia delle Fagaceae, tipico delle regioni mediterranee. Può raggiungere i 15-20 metri di altezza e presenta una chioma densa e arrotondata. Le foglie, di colore verde scuro e coriacee, sono oblunghe e a margine liscio. Il leccio produce piccole ghiande che maturano in autunno e sono molto apprezzate dalla fauna. Resistente alla siccità e ai terreni poveri, il leccio è particolarmente adatto a climi caldi ma leggermente freschi. Viene utilizzato per la produzione di legname pregiato, carbone e come pianta ornamentale nei giardini e nelle aree verdi. La sua corteccia ha anche usi tradizionali in medicina.
Lentisco
Il lentisco (nome scientifico: Pistacia lentiscus L.) è un arbusto sempreverde della famiglia delle Anacardiaceae, tipico delle regioni mediterranee calde. Può raggiungere i 3-4 metri di altezza e presenta una chioma globosa e arrotondata. Le foglie, di colore verde brillante e coriacee, sono composte e imparipennate, intensamente aromatiche a causa della presenza di olii essenziali. I frutti sono piccoli, sferici e rossi e maturano in estate; dall’incisione della corteccia si ricava una resina, molto conosciuta come mastice di Chio, un secreto che coagula in nodi rotondeggianti o lacrime, trasparenti, gialle, con odore balsamico e sapore acre e amaro; la resina deve il suo nome alla zona in cui vene principalmente coltivata, cioè l’isola di Chios in Grecia. Il mastice ha proprietà medicamentose. Resistente alla siccità e ai terreni poveri, il lentisco è particolarmente adatto a climi caldi e aridi.
Mirto
Il mirto (nome scientifico: Myrtus communis L.) è un arbusto sempreverde della famiglia delle Myrtaceae, tipico delle regioni mediterranee. Raggiunge i 2-3 metri di altezza e presenta una chioma compatta e ramificata. Le foglie, ovali e lucide, sono di colore verde brillante e fortemente aromatiche, mentre i fiori, bianchi e leggermente profumati, sbocciano in estate. I frutti sono bacche nero-bluastre che maturano in autunno. Il mirto è noto per le sue proprietà aromatiche e medicinali, utilizzato in erboristeria per trattare disturbi respiratori e digestivi. Resistente alla siccità e ai terreni poveri, viene impiegato come pianta ornamentale nei giardini e nelle siepi, oltre a essere usato nella preparazione di liquori e oli essenziali.
Olmo campestre
L'olmo campestre (nome scientifico: Ulmus minor Mill.) è un albero deciduo della famiglia delle Ulmaceae, diffuso nelle zone temperate di Europa e Asia. Può raggiungere i 15-20 metri di altezza e presenta una chioma ampia e arrotondata. Le foglie, verde chiaro e seghettate, sono di forma ellittica e in autunno assumono tonalità gialle. I fiori, piccoli e poco appariscenti, sbocciano in primavera, seguiti da samare (frutti alati). L'olmo campestre è resistente a diversi tipi di terreno e si adatta bene anche a condizioni climatiche difficili. È spesso utilizzato come pianta ornamentale nei parchi e nelle aree verdi, oltre che per la protezione del suolo. Il suo legno, robusto e duraturo, è impiegato in lavori di falegnameria.
Pero mandorlino
Il pero mandorlino (nome scientifico: Pyrus spinosa Forssk.) è un arbusto o piccolo albero deciduo, appartenente alla famiglia delle Rosacee, diffuso in Europa e Asia occidentale. Può raggiungere i 5-8 metri di altezza e presenta una chioma ampia e tondeggiante. Le foglie, ovate e seghettate, sono di colore verde scuro, mentre in autunno si tingono di giallo-arancio. I fiori bianchi, che sbocciano in primavera, sono seguiti da frutti simili a piccole pere, dure e di sapore acidulo. Il perastro cresce preferibilmente in terreni secchi e ben drenati ed è resistente al freddo. È spesso utilizzato in giardinaggio come pianta ornamentale, ma anche per il consolidamento del suolo e la produzione di innesti di altre varietà di pero. Il suo legno è durevole e viene usato per lavori artigianali.
Pino d'Aleppo
Il pino d'Aleppo (nome scientifico: Pinus halepensis Mill.) è un albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Pinaceae, tipico delle regioni mediterranee. Può raggiungere i 15-25 metri di altezza e presenta una chioma globosa e abbastanza irregolare. Le foglie, aghiformi, sono lunghe, sottili e di colore verde chiaro. Il pino d'Aleppo produce coni che contengono semi, utilizzati da diversi animali. Resistente alla siccità e ai terreni poveri, questa specie è particolarmente adatta ai climi caldi e aridi. È utilizzato per il rimboschimento di terreni e come pianta ornamentale nei parchi. Il suo legno, aromatico e resistente, è impiegato in falegnameria e nella produzione di resina.
Pino domestico
Il pino domestico (nome scientifico: Pinus pinea L.) è un albero sempreverde della famiglia delle Pinaceae, tipico delle regioni mediterranee. Può raggiungere i 20-30 metri di altezza e presenta una chioma caratteristica a forma di ombrello, con rami distesi orizzontalmente. Le foglie, aghiformi, sono lunghe e di un verde brillante. Il pino domestico produce coni che maturano in estate e contengono semi commestibili, noti come pinoli. Resistente alla siccità e ai terreni poveri, cresce bene in climi caldi. È molto apprezzato sia per il suo portamento ornamentale, sia per il suo legno, utilizzato in edilizia e falegnameria. I pinoli sono impiegati in cucina, mentre la resina ha usi tradizionali nell'industria.
Quercia spinosa
La quercia spinosa (nome scientifico: Quercus coccifera L.) è un arbusto o piccolo albero sempreverde della famiglia delle Fagaceae, tipico delle regioni mediterranee. Può raggiungere i 3-6 metri di altezza e presenta una chioma compatta e ramificata. Le foglie, coriacee e lucide, sono di colore verde scuro, con margini spinosi. La pianta produce ghiande che maturano in autunno e sono apprezzate dalla fauna. Resistente alla siccità e ai terreni poveri, cresce principalmente in ambienti rocciosi e aridi. La quercia spinosa è importante per la sua predilezione da parte del kermococco, una cocciniglia utilizzata storicamente per produrre il colorante rosso vermiglio (kermes). Viene anche utilizzata per creare siepi e come pianta ornamentale.
Quercia vallonea
La quercia vallonea (nome scientifico: Quercus ithaburensis Decne. subsp. macrolepis (Kotschy) Hedge & Yalt.) è un albero deciduo della famiglia delle Fagaceae, diffuso, oltre che nella zona di Tricase (Lecce) nelle regioni balcaniche e in alcune zone del Medio Oriente. Può raggiungere i 10-15 metri di altezza e presenta una chioma espansa con foglie lobate e dentate, di colore verde scuro. I fiori, che sbocciano in primavera, sono seguiti da ghiande grandi, protette da una cupola spessa. La quercia Vallonea è resistente a terreni calcarei e poveri, ma tollera poco il freddo. In passato, le ghiande venivano usate per estrarre tannino. È apprezzata anche per il suo valore ornamentale e per la robustezza del suo legno.
Quercia virgiliana
La quercia virgiliana (Quercus virgiliana (Ten.) Ten.) è un albero deciduo della famiglia delle Fagaceae, tipico delle regioni mediterranee. Può raggiungere i 15-20 metri di altezza e presenta una chioma ampia e arrotondata. Le foglie, oblunghe e lobate, sono di colore verde scuro e in autunno assumono tonalità gialle. I fiori, che sbocciano in primavera, sono piccoli e poco appariscenti, seguiti da ghiande che maturano in autunno. La corteccia è grigia e liscia nei giovani esemplari, diventando più rugosa con l'età. La quercia virgiliana è resistente alla siccità e si adatta a vari tipi di terreno, rendendola ideale per il consolidamento del suolo e come pianta ornamentale. È apprezzata per il suo legno, utilizzato in falegnameria, e per la produzione di tannino. In Italia, è presente principalmente nelle regioni meridionali, come Calabria, Sicilia e Puglia.
Salvione giallo
Il salvione (nome scientifico: Phlomis fruticosa L.) è un arbusto perenne sempreverde della famiglia delle Lamiaceae, originario del Mediterraneo. Raggiunge i 1-1,5 m di altezza e ha una forma densa e cespugliosa. Le foglie, ovali e grigio-verdi, sono ricoperte da una leggera peluria e hanno un aroma intenso. I fiori, giallo oro disposti a corona, sbocciano in estate e sono molto apprezzati dalle api. Resistente alla siccità, cresce bene in terreni ben drenati e soleggiati, ed è spesso coltivato anche come pianta ornamentale.
Sparzio spinoso
La ginestra spinosa o sparzio infestante (nome scientifico: Cytisus infestus (C.Presl) Guss.) è un arbusto sempreverde della famiglia delle Fabaceae, tipico delle regioni mediterranee. Raggiunge i 2-3 metri di altezza e presenta una crescita cespugliosa con rami ricoperti da spine. Le foglie sono ridotte a piccole squame, mentre i fiori gialli, a forma di papillon, sbocciano in primavera e sono molto profumati. La pianta è resistente alla siccità e si adatta a terreni poveri e rocciosi. La ginestra spinosa è spesso utilizzata per la creazione di siepi protettive e per il consolidamento del suolo. È nota anche per il suo impiego in medicina popolare, grazie alle proprietà diuretiche e antinfiammatorie.
Sughera
La sughera (nome scientifico: Quercus suber L.) è un albero deciduo della famiglia delle Fagaceae, tipico delle regioni mediterranee. Può raggiungere i 15-20 metri di altezza e presenta una chioma ampia e tondeggiante. Le foglie, lanceolate e di colore verde scuro, sono persistenti. La sughera è famosa per la corteccia spessa e coriacea, che viene raccolta periodicamente per la produzione di sughero, un materiale altamente utilizzato nell'industria. Il suo legno è resistente e viene impiegato per la fabbricazione di mobili e botti. Resistente alla siccità e ai terreni poveri, la sughera è utilizzata anche per il consolidamento del suolo e come pianta ornamentale in parchi e giardini.
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COME OPERIAMO
1
INDIVIDUAZIONE DEI TERRENI
2
ACCORDO DI COLLABORAZIONE CON REALTA PUBBLICHE E PRIVATE
3
STUDIO E SOPRALLUOGO FORESTALE DEL TERRITORIO e selezione delle specie
4
PREPARAZIONE DEL TERRENO da rinaturalizzare
5
MESSA A DIMORA DELLE PIANTE
6
MANUTENZIONE DELLE PIANTE (IRRIGAZIONE E CURE COLTURALI) PER 5 ANNI
7
SENSIBILIZZAZIONE NEI TERRITORI RIFORESTATI
1
Individuazione dei terreni
2
Accordo di collaborazione con realtà pubbliche e private
3
studio e sopralluogo forestale del territorio
4
preparazione del terreno
5
messa a dimora delle piante
6
manutenzione delle piante (irrigazione e cure colturali) per 5 anni
7
sensibilizzazione dei territori riforestati
FORESTAZIONE
SENSIBILIZZAZIONE
SALVARE
I territori degradati piantando il maggior numero di alberi possibile. Rigenerare la Terra e creare un futuro più luminoso per le giovani generazioni.
SENSIBILIZZARE
L’opinione pubblica sulla necessità di riforestare e di prendersi cura del patrimonio naturale, attraverso progetti culturali e percorsi formativi nelle scuole.
SOSTENERE
Progetti di agro-forestazione compatibili con la rigenerazione del suolo e collegati con il tessuto produttivo locale.
SVILUPPARE
Modelli di rigenerazione sociale, economica e professionale, in quanto elementi costitutivi delle comunità fiorenti.
SCEGLIERE
Le specie di piante più adatte alla vocazione dei territori, per ripristinare la biodiversità e garantire il buon funzionamento degli ecosistemi.